Solo l'amore resta by Chiara Amirante

autore:Chiara Amirante [Amirante, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Piemme

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Pentecoste di fuoco

Nei locali che mi erano stati messi a disposizione vicino a piazza Bologna abbiamo allestito, con dei tramezzi, due stanzette per me e per Loredana, dove dormivamo con i materassi per terra, e un cucinino. Il resto dello spazio lo utilizzavamo per gli incontri di preghiera e i dialoghi con quanti ci venivano a trovare per condividere un cammino o per chiedere un aiuto. Era un iniziale punto di riferimento anche per alcuni dei primi ragazzi che Loredana e io incontravamo a Termini nelle nostre puntate notturne.

A dicembre ci siamo trasferite all’Isola, una struttura sulla via Ardeatina che ci era stata offerta dalla “San Vincenzo de’ Paoli”. La nostra prima idea fu quella di organizzare, a cavallo tra capodanno e l’Epifania, nove giorni di ritiro spirituale per i primi venticinque ragazzi di strada che potevamo accogliere in questa nuova struttura. Ma, dato che l’Isola era stata utilizzata dalla “San Vincenzo” come alloggio per detenuti momentaneamente usciti dal carcere con un permesso premio e che non avevano un posto per andare a dormire, ci siamo ritrovate lì anche alcune di queste persone, molto problematiche.

Uno di loro, la prima volta che ci siamo riuniti in preghiera nella cappellina, ha cominciato a fare degli ululati come se fosse un lupo mannaro. Sono subito andata a telefonare all’assistente sociale che lo seguiva, per sapere se costui avesse problemi psichici. L’assistente sociale mi ha detto che era sotto processo con l’accusa di aver fatto parte di una setta satanica nella quale erano stati commessi diversi omicidi rituali: in particolare lui era sospettato di aver tagliato a pezzi due donne. Dopo questa allegra notizia, mi sono consolata sapendo che un altro dei detenuti in permesso premio era un medico. “Almeno,” pensavo “se qualcuno di noi riceverà una coltellata c’è già il medico a disposizione a domicilio.”

Il dottore era un uomo molto distinto e così mi trovai a chiedergli per quale motivo fosse finito in carcere. E lui, con grande dolore, mi disse che purtroppo non si ricordava assolutamente niente di ciò che era accaduto. Gli avevano però raccontato che una notte, in un presumibile raptus di follia, aveva strangolato la moglie di cui era follemente innamorato. Ancora non riusciva a credere che fosse stato proprio lui a uccidere qualcuno e poi proprio sua moglie... era una persona assolutamente adorabile, senza di lei non poteva vivere. Non avevano neanche mai litigato per cui un gesto così era assolutamente inconcepibile da tutti i punti di vista. Eppure i fatti parlavano chiaro. Nonostante la sua totale amnesia, purtroppo le prove della sua colpevolezza erano state considerate schiaccianti durante il dibattimento in tribunale.

A quel punto mi sono detta: «Capirai, stiamo in una botte di ferro: meglio di così non potevamo capitare. Da una parte un satanista probabilmente omicida, dall’altra un medico che però ha i raptus di follia notturni...». C’erano poi in permesso premio dal carcere narcotrafficanti e altri sospettati di molteplici reati. Insomma, il contesto nel quale abbiamo iniziato non era proprio dei più rassicuranti. Per di

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